Veramente questa Chiesa e dedicata al SS. Simeone, Giuda e Bartolomeo apostoli, ma e da tutti chiamata di S. Gaetano perchè trovasi vicina all'ex convento dei frati Teatini che avevano per loro protettore .S. Gaetano da Thiene, convento dove risiedeva poi il Tribunale incendiatosi pochi anni fa. Questa chiesa venne costruita dal vicentino architetto Vincenzo Scamozzi, che visse dal 1552 al 1617, il medesimo che costruì i palazzi Cornaro e Trissino a Venezia e molti altri insigni edifici a Roma, Genova, Firenze, ecc. La nostra chiesa di S. Gaetano venne costruita tra il 1581 ed il 1586, non ha uno stile classico, e benché decorata ed ornata sontuosamente molti criticano quest'opera del grande Scamozzi, e molti la lodano, il fatto e che essa e moho carica nell'interno di pilastri, nicchie e capitelli. La sua forma e ottagonale e le pareti rio coperte di marmo. Le statue sulla facciata sono opera di scultore sconosciuto che le esegui nel 1700. La «Gloria del Paradiso» dipinta nella cupola, e opera pure del 1700 eseguita dal pittore Lodovico di Vernansal, il quale dipinse anche la facciata della chiesa di S. Canziano ,e nel 1727 il Capitolo della chiesa dei Servi. Nella cappella a sinistra della nostra chiesa di S. Gaetano vediamo il mirabile quadro della «Presentazione di Gesù al Tempio» lavoro del celebre Palma il Giovane, cosi chiamato per distinguerlo dal suo zio, altro celebre pittore chiamato Palma il Vecchio, entrambi si chiamavano Giacomo Palma ed erano oriundi di Bergamo. Palma il Giovane visse dal 1544 al 1628, ed abito lungamente a Padova. Di lui possediamo numerosi lavori al Museo, a S. Giustina, a S. Pietro, nella chiesa di Monteortone, nella chiesa di Praglia nelle sette chiese di Monselice e nel Duomo di Este. Al Museo possediamo anche due lavori di Palma il Vecchio. Nella stessa chiesa di S. Gaetano, e precisamente nella cappella detta del Sepolcro, vi e dipinta I'Addolorata attribuita a Tiziano. Nel vicino convento dei Teatini (ora Palazzo di Giustizia,. incendiato) nel febbraio 1580 abito, come ospite, il Cardinale arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, che divenne poi S. Carlo Borromeo, santificato nel 1610 dal Papa Paolo V (Camillo Borghese romano).
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